Che cosa sarebbe un sito di e-commerce senza un sistema di pagamento sicuro, potente e facile da implementare? In questo articolo della serie dedicata al commercio elettronico analizzeremo insieme quali sono le soluzioni disponibili in Italia, nonché alcuni cenni statistici sull'argomento.
Introduzione
Il boom del commercio elettronico non ha certamente sottratto il nostro paese e le relative aziende dalla propria "onda d'urto". Ma il ritardo storico del nostro paese in materia di innovazione non tarda certo ad emergere, nonostante le pressione che Internet e le tecnologie applicate esercitano da alcuni anni in modo indiscutibile.
Grazie all'introduzione di strumenti di pagamento alternativi al contate (carte di debito e di credito, assegni elettronici, digicash, ecc.) è stato possibile concretizzare una nuova forma di mercato elettronico sia tra sole aziende (business-to-business) che tra aziende e consumatori (business-to-consumer). Le statistiche di alcuni osservatori americani illustrano cifre sicuramente più allettanti rispetto alle rispettive europee. Ma anche nel nostro paese la situazione è in forte impennata: il numero di siti di e-commerce è cresciuto dai 35 del 1997 a circa 500 nel 1999 (rapporto 1:14).
Difficoltà di acquisto in rete
Quali sono le motivazioni che rallentano gli acquisti on-line nel nostro paese? Dalle ricerche effettuate da autorevoli istituti economici italiani, i dati rilevati dalle motivazioni si possono così riassumere:
Motivazione | Percentuale |
E' troppo complicato | 5% |
E' più veloce acquistare nei negozi | 9% |
Non è sicuro | 19% |
E' difficile verificare la qualità | 7% |
Non sono a mio agio | 7% |
Non sono titolare di carta di credito | 7% |
Preferisco il rapporto face-to-face | 16% |
E' difficile trovare i siti di mio interesse | 2% |
I siti non vendono on-line | 2% |
Non trovo nulla di mio interesse | 24% |
E' difficile avere assistenza | 2% |
Fonte: Osservatorio e-commerce SDA Bocconi
I dati si discutono da soli; teneteli in considerazione nella realizzazione dei vostri siti, facendo attenzione alle scelte che implementerete. Concludo con i dati relativi al volume transatto analizzato e previsto nel periodo 1998- 2001:
Anno | Miliardi di lire |
1998 | 320 |
1999 | 834 |
2000 | 3142 |
2001 | 9290 |
Fonte: Gemini Consulting
Gli attori del commercio on-line
Al fine di semplificare la lettura dei successivi paragrafi, è necessario definire quali sono i termini che contraddistinguono i protagonisti del mercato digitale:
Nome | Descrizione |
Merchant | Gestore del sito di e-commerce |
Merchant system | La soluzione hw/sw adottata dal Merchant |
Payment Gateway | Società incaricata di eseguire le transazioni nei circuiti bancari degli attori |
Certificati digitali | File che certificano l'identità dell'attore (Merchant/cliente) |
Wallet | Software add-on del browser che effettua la codifica/decodifica delle informazioni da scambiare nella transazione |
Gli standard per il commercio elettronico
Lasciamo un po' di economia e statistica dell'introduzione per passare ad argomentazioni puramente tecniche, più vicine ai nostri interessi.
SET (Secure Electronic Transaction)
Sensibili ai cambiamenti dell'economia digitale, molti importanti rappresentanti del mondo informatico ed economico come Visa, MasterCard, Microsoft, Netscape, IBM, hanno definito nel 1995 lo standard denominato SET (SECURE ELECTRONIC TRANSACTION), punto di partenza per la realizzazione di piattaforme applicative orientate al commercio on-line. Attualmente lo standard SET è alla sua versione 2.0, e si basa su di un algoritmo a chiavi asimmetriche (le specifiche sono disponibili in rete).Affinché l'utente finale possa effettuare transazioni su siti SET-enabled, è necessario che esegua i seguenti passi:
- Acquisire una carta di credito SET (Visa, MasterCard, Amex)
- Sottoscrivere una richiesta di certificato digitale SET presso una società autorizzata
- Ottenere il certificato digitale
- Installare il certificato nel proprio sistema, affinché il proprio browser Internet possa usarlo con il Wallet
Questo standard è utilizzato molto anche nel nostro paese, come vedremo nella sezione dei competitor italiani. Un vantaggio non trascurabile dello standard SET è che le informazioni riservate (come il numero della carta di credito) non sono gestite dal merchant ma bensì dagli istituti di credito stessi.
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